Ognuno di noi ha la propria idea su che cosa sia la disabilità, ma stiamo parlando della stessa cosa? La disabilità colpisce molte persone nella nostra società?
Queste sono solo alcune delle domande a cui questo modulo cerca di rispondere.
Inoltre, il modulo presenta una visione attuale delle principali difficoltà che si presentano alle persone con disabilità in cerca di un lavoro e, per ultimo, spiegherà perché e come affrontare lo stigma e la discriminazione che spesso colpiscono le persone con disabilità.
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Storicamente, le persone pensavano alle disabilità come caratteristiche individuali. La disabilità era l'equivalente della menomazione personale, principalmente fisica. Oggi quell'idea esiste ancora, ma non corrisponde all'attuale concetto scientifico. La disabilità è il risultato dell'interazione tra l'individuo e le sue caratteristiche mentali e fisiche e l'ambiente sociale e fisico. Possiamo quindi definire la disabilità come l'esito dell'interazione della persona disabile con le barriere comportamentali e ambientali che bloccano la piena partecipazione della persona nella società allo stesso livello delle altre persone.
Il concetto è passato da un modello medico a un modello sociale.
Storicamente, le persone pensavano alle disabilità come caratteristiche individuali. La disabilità era l'equivalente della menomazione personale, principalmente fisica. Oggi quell'idea esiste ancora, ma non corrisponde all'attuale concetto scientifico. La disabilità è il risultato dell'interazione tra l'individuo e le sue caratteristiche mentali e fisiche e l'ambiente sociale e fisico. Possiamo quindi definire la disabilità come l'esito dell'interazione della persona disabile con le barriere comportamentali e ambientali che bloccano la piena partecipazione della persona nella società allo stesso livello delle altre persone.
Il concetto è passato da un modello medico a un modello sociale.
Secondo l'ICF “The modello medico considera la disabilità come un problema della persona, causato direttamente da malattie, traumi o altre condizioni di salute” (OMS, 2001, p.20).
Chi segue questa visione si concentra sul problema individuale, affronta la disabilità come un problema da risolvere e quindi cerca un rimedio o un risanamento della persona e un cambiamento del suo comportamento.
"La modello sociale della disabilità, invece, vede la disabilità principalmente come un problema creato a livello sociale e come una questione di piena integrazione degli individui nella società” (OMS, 2001, p.20).
Chi adotta il modello sociale si concentra sull’integrazione e l’azione sociale. La società nel suo insieme ha la responsabilità di rimuovere le barriere e cambiare gli atteggiamenti e la disabilità è considerata una questione di diritti umani.
La Classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute, conosciuta come ICF, è stata pubblicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) con lo scopo di creare una Classificazione internazionale standard che sia “un modello concettuale di riferimento per la descrizione della salute e degli stati ad essa correlati” (OMS, 2001, p.3). L’ICF non è una classificazione delle malattie, si focalizza sul livello di funzionamento di una persona in base alla propria condizione particolare in un ambiente fisico e sociale. Di conseguenza l’ICF si concentra sulla salute e le sue componenti, non sulle cause o le conseguenze della malattia.
Secondo l’ICF e il modello sociale della disabilità, il concetto di “disabilità” ha due parti distinte.
Parte 1. Funzionamento e disabilità
Il concetto di “disabilità” ha sempre a che vedere con il nostro “funzionamento” in quanto individui.
La disabilità influisce sul nostro funzionamento in due dimensioni:
(A) Funzioni corporee strutture corporee e menomazioni
Nell’ICF, "corporeo" si riferisce all’intero individuo con i suoi sistemi fisico e psicologico. Di conseguenza le funzioni corporee sono sia quelle fisiche che quelle mentali.
Strutture corporee sono le parti anatomiche del corpo, come gli arti, il midollo spinale, gli occhi, ecc.
Le menomazioni sono problemi all’interno delle strutture e funzioni corporee, come una deviazione o una perdita considerevole.
(B) Attività e partecipazione
Attività è l’esecuzione dell’azione. Se una persona non può eseguire un’azione che altre persone invece possono fare, si parla di limitazioni delle attività alle quali si può però trovare una soluzione tramite la tecnologia, per esempio evitando la limitazione dell’attività.
Nella vecchia classificazione dell’OMS, la parola disabilità era utilizzata con lo stesso significato di limitazione dell’attività.
La Partecipazione è qualsiasi coinvolgimento in una situazione quotidiana. A volte si possono verificare limiti alla partecipazione quando un individuo può incombere in problemi che riguardano il coinvolgimento in situazioni quotidiane se paragonato a un individuo che non si trova davanti agli stessi problemi in una cultura particolare. Di conseguenza, la partecipazione potrebbe anche non limitarsi esclusivamente alle norme culturali.
Nella vecchia terminologia, invece di “limite alla partecipazione” era usata la parola “handicap”. Esempi di limiti alla partecipazione: una persona su sedia a rotelle potrebbe avere problemi in una sala da ballo, a seconda degli atteggiamenti sociali nei confronti di una persona su sedia a rotelle che balla, sebbene una persona su sedia a rotelle possa partecipare come ballerino in alcuni contesti.
Parte 2. Fattori contestuali
Oltre al nostro funzionamento come individuo, la disabilità riguarda anche il contesto che implica se qualcuno è visto come qualcuno che ha una disabilità o meno. Anche questa parte del concetto di disabilità ha due dimensioni:
Fattori ambientali I fattori ambientali descrivono il contesto sociale e fisico in cui le persone vivono. Sono una componente importante dei fattori contestuali
Fattori personali I fattori personali sono le caratteristiche individuali che interagiscono con i fattori ambientali come le barriere fisiche e gli atteggiamenti sociali nei confronti della disabilità.
Di seguito troverai una breve panoramica di alcune disabilità. Verranno menzionate solo le condizioni più conosciute perché sono più visibili e possono portare a un rifiuto nel momento in cui una persona con una di queste disabilità fa domanda per un lavoro.
Disabilità fisica
La disabilità fisica è la disfunzione totale o parziale di alcune parti del corpo, come gli arti inferiori o superiori, che limita la mobilità in diverse attività umane come “muoversi cambiando la posizione corporea o nello spazio trasferendosi da una parte all’altra, trasportando, spostando o maneggiando oggetti, camminando, correndo, arrampicandosi e usando diversi mezzi di trasporto” (OMS, 2001, p.142)
Disabilità intellettuale
Negli adulti, la disabilità intellettiva è definita come capacità intellettiva (QI) inferiore alla media della popolazione.
La disabilità intellettiva limita le capacità di comunicazione, i traguardi accademici, le performance quotidiane, la sicurezza e la prestazione sul lavoro.
La disabilità intellettiva non va confusa con un disturbo mentale, ovvero una situazione che si verifica nell’individuo indipendentemente dalla sua capacità intellettiva e che ha un impatto negativo sulla sua vita sociale, lavorativa, famigliare e personale.
Disabilità visiva
La disabilità visiva si riferisce a una perdita totale o parziale della vista e può essere congenita o acquisita. Esistono diversi tipi di menomazioni visive che richiedono un adattamento da parte dell’individuo durante attività personali, sociali e professionali.
Sordità
La perdita dell’udito o la sordità corrispondono alla perdita dell’udito parziale o totale a uno o entrambe le orecchie.
Le persone sorde devono adattarsi a situazioni personali, famigliari, sociali e lavorative.
Disabilità multipla
La disabilità multipla consiste nella presenza di due o più disabilità simultaneamente - che siano intellettive, fisiche o ambedue insieme.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità riconosce la disabilità come un’importante questione di diritti umani “poiché le persone con disabilità sono vittime di disuguaglianza – per esempio quando a causa della loro disabilità viene negata loro la parità di accesso all’assistenza sanitaria, all’occupazione, all’educazione o alla partecipazione politica.
Le persone con disabilità subiscono violazioni della dignità – per esempio quando, a causa della loro disabilità, sono oggetto di violenze, abusi, pregiudizi o mancanza di rispetto. Ad alcune persone con disabilità è negata l’autonomia” (OMS, 211, p.9).
I diritti delle persone con disabilità sono promossi e tutelati da tutti gli Stati che hanno sottoscritto la convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Ai sensi del diritto internazionale, una convenzione è un accordo formale tra Stati. La convenzione è vincolante per gli Stati che vi hanno aderito.
Il primo articolo della convenzione cita: “Scopo della presente Convenzione è promuovere, proteggere e garantire il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità, e promuovere il rispetto per la loro intrinseca dignità. Per persone con disabilità si intendono coloro che presentano durature menomazioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali che in interazione con barriere di diversa natura possono ostacolare la loro piena ed effettiva partecipazione nella società su base di eguaglianza con gli altri” (Nazioni Unite, 2006, articolo 1).
Nel modulo finale troverai un approfondimento di questo argomento.
XNUMX Limitazioni delle attività
Le limitazioni delle attività sono le difficoltà che una persona può incontrare durante lo svolgimento di attività che altre persone riescono a fare. Tuttavia, tali limitazioni dipendono dalle caratteristiche personali e dal contesto ambientale e sociale.
Le limitazioni delle attività possono manifestarsi durante la cura di sé, come quando ci si veste e ci si lava, o in situazioni quotidiane, come fare gli acquisti.
Nelle attività lavorative ci sono limitazioni ma possono risultare minori grazie all’aiuto della tecnologia.
XNUMX Limiti alla partecipazione
I limiti alla partecipazione sono problemi che un individuo può avere durante il coinvolgimento in situazioni quotidiane. Nel caso di limitazioni delle attività, i limiti alla partecipazione dipendono dallo stato di salute dell’individuo e dai fattori contestuali.
La partecipazione in attività famigliari, sociali e civili svolge un ruolo rilevante nella vita di una persona. In molti casi, questi limiti portano alla stigmatizzazione e ad atteggiamenti negativi nei confronti delle persone con disabilità.
XNUMX. Gli atteggiamenti dei parenti stretti e della rete famigliare
Gli atteggiamenti sono comportamenti prolungati riguardo un individuo nei confronti del quale un soggetto, un gruppo o una situazione tendono a reagire negativamente o positivamente. Questi atteggiamenti influenzano il comportamento dell’individuo e la sua vita sociale a tutti i livelli e possono portare a pratiche positive o discriminatorie. Atteggiamenti negativi da parte della famiglia nei confronti del membro disabile o del suo stato di salute possono dare origine a difficoltà nelle attività, nella partecipazione e nell’integrazione sociale delle persone con disabilità. Ciò può accadere tra i parenti più stretti, ovvero tra le persone che vivono nella stessa casa, o all’interno della rete famigliare.
XNUMX. Gli atteggiamenti dei datori di lavoro
Gli atteggiamenti negativi dei datori di lavoro nei confronti della disabilità costituiscono un grosso problema per l’integrazione nel mercato del lavoro. Questi atteggiamenti negativi possono essere collegati alla convinzione errata che le persone con disabilità abbiano scarso rendimento.
Oltre agli atteggiamenti negativi dei datori di lavoro, le persone con disabilità devono affrontare altri problemi legati all’integrazione lavorativa come le barriere ambientali sul luogo di lavoro e l’assenza di accessibilità nell’ambiente edilizio.
Per ulteriori informazioni su come coinvolgere i datori di lavoro nell’assunzione di persone con disabilità vedere il modulo 6.
La stigmatizzazione è la risposta negativa della società a una caratteristica o una condizione percepita come brutta, ripugnante o anomala. Le persone tendono a reagire in questo modo quando sanno o immaginano che una persona sia associata a deformità, disabilità o differenza e ciò crea ansia o paura. Questa ansia o paura può trasformarsi in un sentimento di rifiuto e discriminazione.
Di conseguenza, la Stigmatizzazione sociale è la discriminazione nei confronti di un individuo basata su caratteristiche percettibili a livello fisico, comportamentale o sociale considerate anomale, inferiori e che lo sminuiscono.
Le persone con disabilità sono spesso discriminate a causa dell’esistenza, all’interno della società, di idee sbagliate sulla disabilità. A volte la stigmatizzazione è un processo inconsapevole di origine culturale visto che è influenzata da miti o credenze popolari accettate come vere dalla maggior parte della popolazione.
Nella prossima sessione verranno forniti alcuni esempi.
I miti sono convinzioni errate che portano alla nascita degli stereotipi.
I miti riguardo le disabilità promuovono immagini negative e discriminazione e danno origine a barriere che ostacolano l’esercizio dei diritti umani delle persone con disabilità.
Questi sono alcuni dei più frequenti miti sulle disabilità:
Le persone con disabilità soffrono costantemente
Le persone con disabilità sono molto coraggiose e impavide
Le persone con disabilità devono essere trattate diversamente
Le persone con disabilità non sono autosufficienti e hanno bisogno di aiuto
Le persone con disabilità non sono in grado di lavorare e non sono produttive come gli altri.
Che cos’è un preconcetto? Un preconcetto è la tendenza a essere ingiusti nei confronti di un individuo o un gruppo a causa di un giudizio disinformato. Preconcetto è sinonimo di pregiudizio. Ciò può accadere a causa di una scarsa informazione oggettiva o delle opinioni personali sviluppate nella società in cui si vive. Dal momento che la nostra personalità interiorizza quello che crediamo che gli altri pensino, sviluppiamo pregiudizi basati sulla classe sociale, la religione, la partecipazione politica, la razza, l’etnia, ecc. Molto spesso i pregiudizi personali sono inconsapevoli ma sono ben radicati nel nostro modo di pensare.
Le seguenti attività si concentrano sul comportamento pregiudizievole e possono essere d’aiuto per tale discussione.
In questo modulo hai appreso cos’è la disabilità e come si è evoluto il concetto scientifico di disabilità a partire dal modello medico al modello sociale, fino ad arrivare al recente approccio dei diritti umani (per rivedere il concetto andare alle sezioni 1.1 e 1.2 del presente modulo).
Hai anche imparato come la disabilità può influenzare la vita quotidiana (Unità 2) e l’importanza di demolire le barriere stigmatizzanti per migliorare la qualità della vita e il rispetto dei diritti umani delle persone con disabilità (Unità 3).
Le disabilità non devono essere viste come un mero problema dell’individuo, ma devono essere considerate da un punto di vista bio-psico-socioculturale, ovvero in una continua interazione tra l’individuo e l’ambiente fisico e sociale in cui vive. Questa visione aiuterà le persone che presentano durature menomazioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali a raggiungere “la loro piena ed effettiva partecipazione nella società su base di eguaglianza con gli altri” (Convenzione sui diritti umani delle persone con disabilità. Articolo 1).
Convenzione sui diritti delle persone con disabilità – Articoli | Nazioni Unite Abilitare le Nazioni Unite (2018). Strategia delle Nazioni Unite per l'inclusione della disabilità. New York: Nazioni Unite.
Watson, Nick e Simo Vehmas (2020). Manuale di studi sulla disabilità. 2e Ed. New York: Routledge
Si tratta di un manuale di riferimento di 34 capitoli con una prospettiva interdisciplinare sulla disabilità che affronta gli argomenti più importanti.
World Health Organization (2001). International Classification of Functioning
Questo rapporto fornisce una descrizione complessiva dell’importanza della disabilità analizzando le migliori informazioni scientifiche disponibili in materia
L’atteggiamento è unisacomportamento prolungato nei confrontiofpersonalitàdi unaapersona,un gruppo,un oggettoorun ciò chepredisponel'individuoareagirenegativamenteorpositivamente.
Si riferisceaanmalattiaorcondizione derivata dallanascita.Congenitoeffettuanonsignificaregeneticaciò cheisamalattiaorcondizione derivata da genibyparentalegeni.
Cultura
CulturaisCultura è tuttociò cheisPassatoonal'GENERAZIONEELETTRICAattraversosocializzazioneinveceofbiologicamente.Iconcettosi applicaAllo stesso modoaagruppoorsocietàciò chehaomogeneola cultura dellamodelli.EsempiincluderePortoghesecultura,classe mediacultura,Musulmanocultura,edsoon.
Razza
Icaratteristicaofagruppoqualeprendere in considerazionestessaorisconsideratobyaltriasavendol'stessocaratteristicheedorigine.Zingara,peresempiosonoanetnicogruppo.
Mondiale
L’OrganizzazioneMondialedella SanitàdefinisceSaluteasaconfrontiofcompletamento di unafisico,mentaleedsociale,benessereednonsemplicementel'assenzaofmalattiaorinfermità.